(poi
principe di). Uomo politico francese. Figlio cadetto del conte Armand-Jules-François,
allo scoppio della Rivoluzione nel 1789 seguì i genitori, emigrati in
Austria e in Russia. Durante il periodo napoleonico affiancò il fratello
maggiore nell'attività cospirativa ultrarealista, condividendone la sorte
nella prigionia ed evadendo insieme a lui nel 1813. Dedicatosi
all'attività politica durante la Restaurazione, fu esponente di spicco
del Partito ultrarealista; divenne pari di Francia nel 1815 e fu l'uomo politico
di fiducia del conte di Artois. Fu uno dei capi dell'associazione segreta dei
Cavalieri della fede e nel 1820 ottenne dalla Santa Sede il titolo di principe
romano a riconoscimento del suo zelo cattolico. Nominato da Carlo X ambasciatore
a Londra nel 1823, vi rimase sino al 1829, svolgendo un'importante
attività diplomatica che portò alla stipulazione del Trattato di
Navigazione (1826) e del Trattato di Londra (1827), con il quale il popolo
ellenico veniva liberato dalla soggezione ottomana. In seguito, tornato in
Francia, fu nominato ministro degli Esteri e, pochi mesi dopo, presidente del
Consiglio. Particolarmente apprezzato dal re per il suo acceso conservatorismo,
formò un Governo di estrema destra destinato a trovarsi in totale
disaccordo con la Camera, così da pervenire allo scontro aperto del marzo
1830.
P. rispose accentuando il carattere ultraconservatore, monarchico e
legittimista del suo Governo. Con le cinque
Ordonnances del 25 luglio
1830, egli decretò lo scioglimento della nuova Camera, non ancora
riunitasi; la riduzione dell'elettorato da 100.000 a 25.000 persone; la
convocazione su questa base di nuovi comizi elettorali. Venne inoltre istituita
una rigorosa censura e proibita ogni pubblicazione non autorizzata dal Governo.
Travolto tuttavia dalla Rivoluzione di Luglio,
P. cercò di
riparare in Inghilterra, ma fu catturato e condannato alla prigionia perpetua,
alla decadenza dei suoi titoli e alla morte civile. Dopo aver ottenuto
l'amnistia da Luigi Filippo nel 1836, si ritirò per alcuni anni in
Inghilterra, dedicandosi agli studi storici. In difesa del proprio operato
scrisse l'opera apologetica
Risposta ai miei avversari (1845) (Versailles
1780 - Parigi 1847).